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di Claude Lelouch, con Jacques Dutronc, Catherine Deneuve, Jacques Villeret
(Francia, 1979)
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Bonnie and Clyde à la Lelouch. Due giovani e belli si danno al crimine per le solite ragioni: non sono cattivi, ma lui aveva il genitore nella malavita e lei è stata violentata per non aver voluto dare le chiavi della farmacia a quattro rapinatori. Dalla Costa Azzurra a New York, passando dal Quebec: quando decideranno di essere onesti, se ho capito bene, riusciranno finalmente ad avere il cuore in pace. Se ho capito bene, perché nel suo sconsolante semplicismo A noi due è anche passabilmente oscuro. Ringraziamo un montaggio che si vuole spregiudicato, e che è soltanto complicato. Il cinema di Lelouch è quello della presunzione: tutto vuol essere sofisticato e a ogni costo poetico. Così, accanto a qualche innegabile trovata fotografica (un rompighiaccio che avanza sul fiume, nel Canada; l'arrivo a New York), a qualche momento di discreto intimismo fra i protagonisti, tutto bagna nel più completo arbitrio. Non c'è logica, non c'è giustificazione per quello che accade, per quello che si dice, per quello che si vuol far credere. Ma tutta questa irrealtà non serve nemmeno a creare un mondo fantastico, un divertimento colorato di lusso, Siamo in piena megalomania.
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Il film in Internet (Google)
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Film dello stesso regista |
Per informazioni o commenti:
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capolavoro
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