|
|
|
|
|
di Abbas Kiarostami, documentario.
(Iran, 2001)
|
|
|
|
|
|
|
|
L'arrivo a Kampala dell'autore, l'aeroporto, il taxi con la musica ugandese, la natura africana, le prime baracche della periferia, l'entrata dell'hotel attraverso l'occhio della mini-camera dvd non sono molto dissimili, siamo onesti, da quelli di un attento filmetto di viaggio. A seguire, i primi piani dei negretti che si agitano davanti alla cinepresa. Due milioni morti di Aids per 22 milioni di abitanti; e la Chiesa cattolica che vieta l'uso dei profilattici, considerati un invito alla dissipazione (rimani vergine, dicono i manifesti, è la migliore delle prevenzioni). Primissimi piani, immobili, di alcuni profili fieri, come definirli belli Traducono il dramma; anche se tutto è stato mostrato, forse detto sull'Africa. La normalità sconsolante delle immagini africane di un maestro della straordinarietà del quotidiano come Kiarostami ci dicono che tutto resta da dire.
|
|
Il film in Internet (Google)
|
|
Film dello stesso regista |
Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
|
|
|