Autore della trilogia demenziale e trash dal successo travolgente Very Bad Trip, Todd Phillips sembra fare (quasi) sul serio. Non fosse che per il soggetto, il traffico d’armi. Il nostro racconta allora una vicenda autentica: quella di due giovani rampanti di Miami che, nell’epoca George Bush, scoprono l’esistenza di enormi stock di materiale bellico, sparsi nei magazzini dei vari teatri di guerra trascorsi o presenti. Cavalcando contratti da 300 milioni firmati dal Pentagono per l’Afghanistan ed azzardate trasferte in Irak ai due sbruffoni riuscirà un crescendo di traffici impressionante. Fino al solito punto fatale.
Se le intenzioni sono lodevoli ed i risultati anche proficui, il rischio nel cavalcare contemporaneamente disinvolta commedia, blockbuster d’azione e pure critica politica sta nel non far ridere, ma nemmeno piangere. L’inizio vola allora sulle ali del mestiere al solito brillante dei due protagonisti; poi è il ritmo a sfilacciarsi, certe convenzioni ad affermarsi. Mentre si affloscia la spinta surreale.