The Big Sick è il film ideale per il cronista cinematografico: impossibile non amarlo. Un "piccolo" film indipendente, ma subito adorato al festival di Sundance, immediatamente rincorso per la distribuzione da qualcuno che sbaglia poco come Amazon, premiato dal Pubblico della Piazza a Locarno. Ora, il meritato successo nelle sale per qualcosa della quale si era perso il segreto: divertire, ma senza rinunciare a riflettere.
Si chiamava stand up comedy, significava generazioni indimenticabili della commedia americana. Sembra pensarci lui, Kumail Nanjiania a resuscitarla (con la complicità di Judd Apatow) assieme alla sua storia autentica. Storia d’amore fra un giovane comico di Chicago, ma di origine pakistane, che fa l’autista da Uber mentre schiva le assillanti richieste della famiglia di affidarsi a un buon matrimonio, ovviamente con una pakistana. Immigrato di seconda generazione, spassoso, sensibile e un filo casinista, Kumail incontra invece Emily (Zoe Kazan, che altro non è che la nipotina del grande Elia Kazan). Fra genitori e suoceri (una grande Holly Hunter), happy end e pure malattie, per lo spettatore sarà l’inizio di un viaggio sempre condivisibile.
Pregio inaspettato per una commedia sentimentale che arrischia di durare.