Una bella scoperta, quella di Barry Egan venditore di accessori idraulici in un hangar della periferia di L.A.: in un supermercato, a seguito di una svista, una marca di budini propone un chilometraggio spropositato in viaggi aerei contro presentazione di ogni imballaggio. Per 3000 dollari, equivalenti a 12150 pacchetti di pudding, non meno di due milioni di chilometri: da cui si constata come la solidità di una ditta americana possa essere rimessa facilmente in questione dal semplice spirito di osservazione di un cittadino. Con un problema d'ansia, che si somma a quelli sentimentali del protagonista: il fatto di non aver mai messo piede su un aereo.

Ancora un superman, insomma, nella carriera cinematografica di uno dei genietti in gestazione (fino alla prossima fagocitazione da parte del sistema) a Hollywood: quello di BOOGIE NIGHTS lo era del porno, quello di MAGNOLIA dei quiz televisivi. Questo, nella schizofrenia di un artista dei problemi materiali che deve ricorrere ai telefoni rosa per risolvere quelli della propria sessualità.

L'assurdità del comportamento di Barry è la stessa del mondo che lo circonda. Ma l'assurdità di Barry è anche aspirazione alla normalità, in un mondo sempre più alienato e corrotto.

Un universo che Anderson plasma con i suoni. E con il dosaggio, che è quello dei capolavori della commedia da Buster Keaton a Woody Allen, fra delicatezza e comicità, tenerezza espressionistica ed organizzazione lucida di un universo spaziale, ritmico, cromatico. PUNCH - DRUNK LOVE sarà forse soltanto un film straniante e parzialmente compiuto: ma Anderson è di certo una delle non molte personalità originali e creative nel cinema americano dell'epoca dei blockbusters.