MADE IN HONG-KONG (XIANGGANG ZHIZAO) |
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di Fruit Chan
(Cina, 1997)
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Un particolare della locandina del film |
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Da un soggetto certamente non inedito (melodramma di un giovane condizionato dalla malavita, innamorato di una ragazza ammalata che non riuscirà a salvare; amico di un handicappato, pure lui destinato ad andarci di mezzo), in un ambiente (quello convulsamente claustrofobico della metropoli in procinto di passare alla Cina) ed in uno stile (l'energia e la golosità di un Wong Kar Wai nell'affondare la cinepresa in quel mare di sensazioni, lasciandosi magari sopraffare nell'esigenza di ordinare quella massa di informazioni) che il cinema degli ultimi anni ha prediletto e premiato, Fruit Chan non dà l'impressione dell'ultimo venuto. Perché - nella difficoltà economica di una situazione che lo ha costretto ha racimolare le briciole di altre produzioni - supera certi limiti di ripetizione e confusione: dimostra non solo talento estetico, ma commozione, amore per i propri personaggi, volontà di sfociare con il melodramma nell'analisi psicologica, nelle riflessione sociale, nelle questioni generazionali. Un film imperfetto, in gran parte per le ragioni che stanno dietro la sua genesi. Ma che per la sua sincerità, la sua malinconia, la sua disperata energia avrebbe anche meritato quel Pardo d'Oro di Locarno 97 andato invece al più smaliziato, forse meno innocente e più furbo AYNEH di Panahi.
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Il film in Internet (Google)
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Film dello stesso regista |
Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
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