BIENVENUE CHEZ LES CH'TIS (GIU' AL NORD) |
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di Dany Boon, con Kad Mérad, Dany Boon, Zoé Felix, Philippe Duquesne, Line Renaud, Michel Galabru
(Francia, 2008)
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La vicenda? Il direttore della posta di Salon-de-Provence trama per essere trasferito in una località tra le più ambite della Costa Azzurra. Scoperto, viene destinato per punizione in quella di un villaggio del Nord. Contrariamente alle peggiori aspettative sue e della consorte, che già deprime nel clima mediterraneo, scoprirà un mondo caloroso e generoso. La formula? Sostanzialmente costruita sugli equivoci, le situazioni imbarazzanti che nascono dall'uso dello ch'tis del titolo francese (ma come avranno potuto tradurli nella versione in italiano?): l'incomprensibile dialetto della Picardia, una via di mezzo fra il fiammingo e il francese, che viene a sommarsi alle tragicomiche vicissitudini del protagonista. Il cuore del progetto? Proporre dei protagonisti della scena soprattutto televisiva in un sempre utile, oltre che eventualmente dilettevole, vogliamoci bene tra le due regioni diametralmente opposte di un Paese. Il risultato? Il successo più strepitoso che un film girato in Francia abbia mai registrato, venti milioni di spettatori sul solo territorio francese (più del TITANIC, e dalle parti dei SIGNORE DEGLI ANELLI, HARRY POTTER o GUERRE STELLARI
), seicentomila scaricamenti pirata stimati da Internet, un culto già da leggenda, promesse di divertimento folle e accoglienza più che benevola da parte della critica transalpina. A interessare maggiormente sono probabilmente proprio le ragioni di quest'ultimo aspetto: la voglia di un cinema popolare, privo di volgarità ma denso di bonomia, un pizzico di romanticismo. Tutto sta nell'intenderci sul significato di cinema popolare; alla faccia di approfondite analisi sociologiche, per non dire cinematografiche.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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