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di Cédric Klapisch, con Karin Viard, Gilles Lellouche, Audrey Lamy
(Francia, 2011)
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Come non essere dalla parte dell'elegante e spesso tenero autore di ARIA DI FAMIGLIA? Come non aderire alle vicissitudini tanto attuali dell'ancora giovane disoccupata, sola con tre figlie nella Dunkerque vittima della delocalizzazione? Sarà per via di una sempre verissima Karin Viard, che qui risulta a tratti birichina oltre che sexy, siamo tutti ad aderire al suo non perdersi d'animo. Lei parte a Parigi, per ritrovarsi come donna di pulizie in un universo agli antipodi del proprio, quello di un trader normalmente cinico che ha fatto fortuna. E da commedia sociale, con profumo alla Ken Loach che sta dall'altra parte di quel mare grigio, MA PART DU GATEAU non disdegna presto un certo glamour. L'appartamento è di quelli con vista mozzafiato sui grattacieli della Défense; e di tutti quei computer che lei passa il tempo a spolverare le verrà presto spiegato (in una sequenza per altro assai istruttiva) come vanno utilizzati per moltiplicare gli utili grazie ai virtuosismi della finanza creativa. Dire che la sequenza che si svolge su gondola più terrazza del Gritti a Venezia urta in eccesso le intenzioni comunque generose del film. Ma resta il fatto che, a colpi di un montaggio alternato sciaguratamente schematico tra poveri ma belli e ricchi ma cinici, il film si è già fatto male da solo. In una disinvoltura destinata ad accontentare la platea: dal militantismo sociale al glamour box office, lo scioperante coraggioso e la modella cerbiatta alla PRETTY WOMAN. Prima di un finale tutto in inverosimile rivolta sono come sempre con Klapisch gli attori a risaltare; ma non è una ragione per far gravare tutto il peso sulle loro spalle.
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Il film in Internet (Google)
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Film dello stesso regista |
Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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