Ma forse gli stessi spettatori che sono accorsi quando Tanner avvolgeva i suoi film in una ragnatela intellettuale (di dialoghi, di formule) certamente non allettante (ma alla quale occorreva fare buon viso),

ora non lo segue sulla strada della semplicità. Tant'è: per Tanner, questo suo viaggio in Irlanda, lontano da quel "milieu du monde" che ormai gli andava stretto, sarà stato sicuramente salutare. E potrà forse ritornare, con rinnovata lucidità, ai temi tradizionali.

Storia di una iniziazione, di come la cultura, il trapasso del sapere, si debba compiere nella fatica, GLI ANNI LUCE rimarrà come un momento di grazia, fatto di quella semplicità (semplicità di un ambiente, di un dialogo, di una progressione drammatica) che spesso porta alla poesia. Pagine come quella del vecchio che voleva volare, e del giovane che voleva imparare, chiusi in un camion immobile a godersi il temporale scatenato, resteranno fra le più ispirate del regista. Trevor Howard e Mick Ford hanno, come si dice, vissuto i due personaggi. Ed è anche grazie a loro che ora, veramente, Jonas ha compiuto vent'anni.