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di Yousri Nasrallah, con Bassem Samra, Abla Kamel, Ahmad Fouad Sélim
(Egitto, 1999)
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Un giovane attore, figlio di un fruttivendolo ambulante si rende conto di non aver ereditato il rapporto con la città, ma di aver bisogno di reinventarlo. Il suo "apprendistato" della città si completerà a Parigi, da dove se ne andrà avendo capito una piccola cosa: tutte le città sono uguali, l'importante è definire il proprio spazio. Il tema non è nuovo (possibile che nessuno trovi di meglio di ambire al cinema per uscire dalla propria condizione?) ma è certo che filmate con la facilità di Nasrallah le solite cose, terribilmente le solite, acquistano un altro senso di verità. Anche perché filmate da qualcuno che le ha vissute sulla propria pelle. Tutto finisce per acquistare un suo accento di verità, per trasformarsi progressivamente in una schietta invocazione alla solidarietà, dagli accenti vibranti e commoventi. È la lezione del melodramma egiziano al servizio di una causa che ci concerne tutti.
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Il film in Internet (Google)
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Film dello stesso regista |
Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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