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di Yilmaz Guney e Zeki Ötken, con Tarik Akan, Tuncel Kurtiz, Melike Demirag, Levent Iranir
(Turchia, 1978)
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Un film come questo sfugge ad una normale classificazione. Basato sulla sceneggiatura di un uomo di opposizione, che il regime turco tiene imprigionato da una decina di anni, è un esempio tra i più grandi di cosiddetto cinema del Terzo mondo. Un cinema, cioè, nel quale le necessità dell'arte si sposano a quelle, drammaticamente pressanti, del sociale e del politico. La finzione e la realtà, l'invenzione ed il documento tendono a confondersi continuamente. Ma la lucidità del lavoro di Guney e di Okten fa sì che la storia del loro film diventi emblematica, pura testimonianza di una condizione umana eterna. In questo senso Il gregge (che Locarno, ricordiamolo, indicò due anni fa ad una gloriosa carriera internazionale) è un film sopra la norma.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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